UNA MODERNIZZAZIONE SENZA PARTECIPAZIONE? | di A. Carera, G. Roverato, G. Vedovato
UNA MODERNIZZAZIONE SENZA PARTECIPAZIONE? La CISL negli anni ’50 e ’60 a Padova e in Italia
Quella del sindacato – e in particolare della Cisl – non è affatto una “storia minore” né “marginale”. Essa, da protagonista, si propone come soggetto sociale capace di tracciare una “visione” dei processi di modernizzazione.
LIBERO E APERTO A TUTTI PER UNA NUOVA PROGETTUALITÀ SOCIALE ED ECONOMICA,
Lo specifico o il proprium del sindacato – e, guardando alla storia della Cisl in particolare – è quella di essere stata – e di dover essere – un “sindacato libero”, aperto a tutti, portatore di una progettualità sociale ed economica in grado di competere costruttivamente tanto con la politica che con l’imprenditoria.
DEMOCRAZIA ASSOCIATIVA E PARTECIPATIVA
La via di una democrazia associativa diventa cosí una proposta praticabile per rigenerare quella partecipazione che sola valorizza la persona e mette al giusto posto le istituzioni, siano esse politiche che economiche. Tale democrazia partecipativa, nella visione della Cisl, deve prendere corpo a partire dalla creazione di “lavoratori coscienti”, coinvolti anche nelle scelte produttive e contrattuali, attori della modernizzazione. Si tratta di una concezione dell’impegno sindacale in una chiave eminentemente democratica e civile.
RIVISITARE IL PASSATO PER UN NUOVO FUTURO
Fare sindacato libero e autonomo è già fare democrazia, è già costruire senso civico e corresponsabilità per il bene del Paese e una vera rinascita sociale ed economica.